«S. Maddalena sarà mai Dottore della Chiesa?»

d. Divo Barsotti 

 

LETTERA SULLA "RENOVAZIONE"

DELLA CHIESA

 

n. 2 - 27 luglio 1586

 

S. Maria Maddalena, ispirandosi alle Lettere della grande sorella senese, Caterina da Siena, e alle parole dell'altra grande monaca fiorentina del suo tempo, Caterina de' Ricci, decise di rivolgersi al papa, per suggerirgli la necessità di alcune scelte inderogabili.  

 

 

A papa Sisto V
(Felice Peretti, francescano conventuale)

 

Al Nome dell' Antica e Nuova Verità
Al Sommo Pontefice e Vicario di Cristo in terra, Papa Sisto.

La inutile ancella dell'Antica e Nuova Verità, costretta dall'Amoroso e svenato Agnello e umanato Verbo:
vostra indegna figliuola, e serva de Servi di Jesu Cristo.


Incitata dallo Spirito Santo, costretta e mossa da esso umanato Verbo, vi prega e sforza (per dir così),

in virtù del Sangue dell'umanato Verbo, con le viscere dell'anima sua, a volere intendere quel che lui ricerca da voi, suo Vicario, per mezzo di me, tanto ignorante creatura e indegna sposa e serva sua.

 
Quale è che rinnovi la sua Sposa Chiesa,
data a lui in cura e custodia. Et non vuole il Capo nostro Cristo Jesu che pigliate questa volontà e opera sua, come mossa da creatura ma dal Creatore e sommo monarca del'Universo.


E deve sapere che non gli mancheranno gli autori e cooperatori all'opera di Dio: i vostri sudditi e ministri del Sangue che sono: la dolce Compagnia del dolce Nome di Jesu; i seguitatori del gran Patriarca e Predicatore Domenico.
Gli altri saranno e' Poverelli e nuovamente fioriti, nella vostra e nostra Chiesa imitatori del Glorioso Francesco de Paula.

 

Questi ha eletto e preeletto la dolce Bontà e benignità di Dio per ridurre a sé le sua Pecorelle, per mezzo di voi, suo Pastore fedelissimo. Et non conosco possa far questo se non imita il vero Pastore Verbo Incarnato: el quale disse che il vero Pastore, mette la vita per le sua Pecorelle, e il Mercenario non fa così (Gv 10,11ss).


E disse ancora l'antica e nuova Verità, che credo
sia sempre dinanzi agl'Occhi vostri, che il vero Pastore si conosce all'opere che fa...
Che mai vogli tener serrato il fonte della pietà,

standogli sempre pronte le chiave che tiene per dare a sudditi e ministri sua il Sangue della dolce Verità,

(considerando pur sempre a chi lo dà), acciò che ancor essi lo possano con ogni liberalità dispensare agli altri. E di grazia, non ne sia punto avaro, sì come non fu la dolce clementia dell'eterno Padre in darci il suo Verbo e il Verbo in darci el' suo Sangue, il quale in sul legno della Croce ce lo dette tutto.


Attendete, Attendete, Santissimo Padre, a tal imitazione, dico a spogliarvi tutto di voi stesso e vestirvi di lui,
come ben disse il Consorte di cui voi tenete il luogo, che ci spogliassimo di noi e ci vestissimo di Christo: Induimini Dominum Jesum Christum (Rom 13,14):

 

Si come esso svenato Agnello in sul legno della Croce, vi dette esempio sdimenticatosi (per modo di dire) in tutto di sé e del suo nobilissimo essere, dando la Vita, il Sangue, l'onore e le ricchezze (le quale non volse mai possedere), per le sua Pecorelle delle quale voi dovete tenere somma custodia...


Non avvisa e non ricerca la dolce Verità che si faccia tal Renovazione in una Città sola o in un Castello,
ma in tutto l'universo, perché tutto l'universo è dato sotto il suo potere:

Ci sono in ogni Città e luogo quelli che tengono dopo voi il luogo vostro, che potranno mettere, e far mettere in esecuzione il comandamento vostro e il voler di Dio.

 

Deh, non tema. Deh non tema la Santità Vostra.

Deh non tema a far tal comandamento, dolcissimo Padre e Vicario dello svenato e innamorato Agnello Christo Jesu. E se sentissi di patire e trovarsi in penuria, vada al Petto della sua sposa che lo nutrirrà abbondantemente. Et pigli per sua nutrice la dolce Carità...


Domando a quella perdono di tutto quello che ci fussi di superfluo alle ispirazioni e Volontà di Dio.

E quando paressi a quella che questa non fussi la Volontà di Dio, gliene domando opportuna penitenza. Et tenendo che ciò sia, gli dico che con Paulo apostolo son preparata a esser separata da Dio, purché vegga compìta l'opera di Dio (Rom 9,3).

E come inutile ancella, gli domando la santa benedizione. Permanga sempre nella Santità Vostra la dolce Verità e increata Sapienzia: Jesu, Maria stia sempre ne' nostri cuori.


Di Firenze, del nostro Monasterio di Santa Maria delli Angeli presso a San Fridiano. Il di 27 di Luglio 1586.

L'umile Ancilla dell'umanato Verbo:
Suor Maria Maddalena de' Pazzi

 

(Testo parziale, regolarizzato in lingua corrente.
Per l'originale:
Santa Maria Maddalena de' Pazzi, Epistolario completo, C. Vasciaveo (ed.), Firenze 2009).

 

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