PROPOSTA PER UN RITIRO MENSILE

 

VITA cap. 1-5

La paura


Cenni sul contesto storico


* Non dimenticare la situazione degli ebrei convertiti al Cristianesimo per motivi di ordine sociale ed economico in Spagna. I nonni paterni di Teresa erano "Cristiani nuovi", originari di Toledo, trasferiti ad Avila per favorire un'ascesa sociale dei figli, mercanti di stoffe ma con uno stile di vita da nobili, meno condizionata da tale ricordo.


* L'appartenenza al Cattolicesimo era considerata una esigenza sociale primaria, prima che una scelta personale di fede, che doveva estrinsecarsi particolarmente in cerimonie pubbliche, all'unisono civili e religiose.


* La donna non aveva diritto ad alcuna istruzione sistematica, né a scegliere personalmente il suo stato di moglie o di monaca. Poteva esprimere una qualche preferenza, ma la decisione spettava al padre. Collocare una figlia in convento favoriva una spesa minore sul piano delle doti e uno stato onorato e rispettabile sotto il profilo sociale con la speranza della salvezza eterna, D'altra parte la situazione di forte sottomissione della donna al marito, il rischio di morte prematura per le molte gravidanze, le tante difficoltà economiche, non rendevano certo molto attraente un matrimonio con uno sposo spesso non scelto!  


* Dopo il 1559, per ordine del Domenicano P. Valdez, fu pubblicato l'Indice dei libri proibiti nei quali erano compresi la maggioranza di testi di spiritualità in castigliano e la stessa Bibbia. Teresa si trovò nella situazione di dover rinunciare alla maggior parte dei testi da lei adoperati.


* Nessuna donna poteva studiare Teologia, tenere conferenze, commentare la Scrittura o temi dogmatici. Eventuali pubblicazioni sarebbero state consegnate all'Inquisizione. La vita spirituale doveva essere puntualmente sottomessa al sacerdote confessore che, unico giudice, ne avrebbe valutato l'ortodossia.
L'unica autorizzazione a scrivere che una donna poteva ricevere, consisteva nello stendere le proprie esperienze spirituali, particolarmente se complesse o rischiose, perché il confessore ne potesse meglio essere informato e le sottoponesse ad adeguato giudizio.

 

In questo stato d'animo suor Teresa de Cepeda, consapevole di quello che gli uomini pensavano delle donne in generale, delle donne monache (non sempre per scelta), di discendenti di ebrei convertiti, cominciò a scrivere prima abbozzi di relazioni, poi una sintesi della sua vita fino ai cinquant'anni.
Che dovesse provare intenso timore se non paura (miedo), appare del tutto motivato. In  questo reticolo contorto di scelte umane, si inserì l'opera dello Spirito, assai creativo, senza dubbio!

 

 

Domande:
1) Cosa S. Teresa desiderava comunicare?
2) Cosa ha volutamente taciuto?
3) Cosa lo Spirito desidera comunicarci oggi attraverso Teresa?

 

 

ESPRESSIONI GUIDA

 

1) E' la vita di Teresa nella sua interezza e concretezza, che deve guidare l' interpretazione e modulazione delle sue parole, segnate da non pochi condizionamenti storici e artefici retorici.

 

Relazioni CAPÍTULO 19
Estando, pocos días después de esto que digo, pensando si tenían razón los que les parecía mal que yo saliese a fundar, y que estaría yo mejor empleándome siempre en oración, entendí: «Mientras se vive, no está la ganancia en procurar gozarme más, sino en hacer mi voluntad».
Parecíame a mí que, pues San Pablo dice del encerramiento de las mujeres -que me han dicho poco ha y aun antes lo había oído-, que ésta sería la voluntad de Dios. Díjome: «Diles que no se sigan por sola una parte de la Escritura, que miren otras, y que si podrán por ventura atarme las manos.

(Alcuni giorni dopo quello che ho detto, mentre pensavo se non avessero ragione quelli che vedevano male il mio uscire per fondare e se non fosse meglio impegnarmi sempre nell'orazione, sentii: "Finché si è sulla terra il profitto non sta nel godermi ma nel fare la mia volontà".

Mi pareva, visto quel che dice S. Paolo e mi hanno appena detto e io lo avevo già sentito circa la clausura delle donne, che fosse questa la volontà di Dio. Mi disse: "Dì loro che non si fermino solo su una parola della Scrittura, ma guardino anche le altre e vedremo se potranno legarmi le mani").

 

2) Il valore fondamentale che Teresa attribuisce alle vere amicizie.

 

La gran merced que hace Dios a quien pone en compañía de buenos

(Il grande dono che fa Dio quando ci pone in compagnia dei buoni. V 2, 8).

 

3) La guida del discernimento di coscienza che sottoposto a verifica, la persona è in grado di assumere, con responsabilità, davanti a Dio.

 

Y así jamás aconsejaría -si fuera persona que hubiera de
dar parecer- que, cuando una buena inspiración acomete muchas veces, se deje, por miedo, de poner por obra; que si va desnudamente por solo Dios, no hay que temer sucederá mal, que poderoso es para todo. Sea bendito por siempre, amén.

(E mai consiglierei -  se fossi persona da dar pareri - che quando una buona ispirazione "attacca" più volte, si deve, per PAURA, lasciar perdere; che se si va nudamente solo per Dio, non si deve temere che accade del male, perché Egli è onnipotente in tutto. Sia benedetto per sempre, amen. V 4,2).

 

 

SUGGERIMENTI DI METODO

 

1) Partire dalla vita concreta di S. Teresa per comprendere gli scritti anche in talune frasi e idee del tempo, contrarie a qualsiasi autodeterminazione femminile, che lei ripeteva per avere qualche possibilità di superare, magari con non poca ironia, la censura dei vari supervisori uomini. Sapendo distinguere ciò che diceva ironicamente da ciò che in realtà ha scelto per se stessa, non isolando una frase, ma sapendo guardare l'insieme.

 

2) Scoprire la fiducia che il Dio amico ha per tutti, donne comprese...

 

3) Il dono dell'amicizia per la crescita umana e spirituale.

 

4) La necessità di non lasciarsi sempre paralizzare dalla paura (miedo), quando il "tiro interiore" (S. Maddalena), ossia la mozione interiore,  si ripete, "attacca" più e più volte, per un fine buono e la capacità di non contentarsi di parole ma di agire.

 

ANNOTAZIONI

 

- Le Relazioni spirituali e i Favori celesti, così indicati nella traduzione italiana, vanno a completare la lettura della Vita di S. Teresa.

 

- Si rifletta riguardo al fatto che la rara presenza della Scrittura rispetto alle altre Opere è dettata sia dalla contemporaneità dell'apparizione dell'Indice dei Libri proibiti, Bibbia compresa, sia dal fatto che la Vida nasce come testo per i confessori, anche se poi assume un ruolo più vasto anche formativo per le possibili sorelle.

Occorre distinguere ciò che Teresa, una donna-monaca senza studi di teologia, doveva fare per necessità dei tempi (come riferisi poco alla Scrittura), dalle sue scelte effettivamente personali.  

Bisogna evitare di scambiare per scelta, o metodo di lavoro o di preghiera, ciò che Teresa dovette subire.

 

Colloqui I

Edizione critica

prefazione di A. Pellegrini

 

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Edizione critica

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Le Lettere della Beata Maria Bagnesi - 2022
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Nuova Antologia delle parole di Santa M. Maddalena de' Pazzi - 2021 Prefazione G. Betori
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