Madre Maria Erminia dell’Immacolata

 

1862-1946

 

Un’altra S. Maria Maddalena de’ Pazzi

   

Croce di Lucca in via Tribunali
Croce di Lucca in via Tribunali

Madre Erminia Filiasi, figlia di don Francesco marchese di Carapelle e di donna Eleonora di Sangro dei Conti di S. Stefano, nacque a Napoli il 16 Marzo 1862.

 

A soli quattro anni si ritrovò orfana di madre insieme a due sorelline ed un fratello. Rimase nella casa paterna fino al tredicesimo anno di età quando, con le sorelle Amalia e Beatrice, entrò come educanda alla Croce di Lucca il 18 Marzo 1875. Nello stesso anno si accostò alla prima comunione e nell’archivio monastico è ancora custodito il regalo che ricevé dalle monache: un testo su S. Simone Stock. La cura con cui si è conservato dice che la madre non scorse invano quelle pagine.

 

Giunta all’età di diciotto anni, recita il suo necrologio, in un vivace ma simpatico stile d’altri tempi: “La nostra Bianca fu vivamente reclamata dalla famiglia. Più volte il fratello Giacomo tentò l’assalto di ritrarla dalla Clausura nell’idea fissa di volerla far brillare fra l’Aristocrazia parigina, ma la saggia donzella tenne duro nel rifiuto, perché il suo Cuore l’aveva già dato al Suo amato Gesù”.

 

Il braccio di ferro dovette durare a lungo se, solo dopo aver superato i trent’anni, il 23 Gennaio 1893, poté effettuarsi la vestizione. Il 25 Gennaio 1893 suor Erminia emise i suoi voti, mentre la sorella Amalia prendeva il velo di novizia.

“Di figura slanciata, molto distinta ed attraente, si acquistava sempre più l’affetto e la stima di tutte di Comunità. Aveva le ali nell’adempimento dei suoi doveri nell’Ufficio di Comunità che le veniva assegnato e che esplicò man mano a suo tempo tutti, un dopo l’altro”.

Non si tratta di un elogio di maniera se, bisogna ricordare, la giovane suora doveva cimentarsi con una comunità costituita ancora da circa 75 religiose. Inoltre, i tratti sobri della cronista don devono ingannare, aver esplicato tutti gli uffici voleva dire essere passata dalla dispensa all’infermeria, prima di diventar priora e di simile ampia esperienza madre Erminia ebbe ben bisogno. Infatti, nel contesto di un evento che provocò un’angoscia particolare alle monache non solo espulse dalla loro casa, ma addirittura abbandonate dalla propria responsabile, fu eletta priora in età “giovanile” per l’epoca, a 46 anni, nel 1908.

 

I fondi finanziari erano risicati, mentre il gruppo si presentava ricco di molte anziane, con una casa da trasformare in monastero ed una comunità da rifondare. Una situazione ideale per mettere alla prova la tenuta di chiunque.

 

Madre Angelica Pignatelli
Madre Angelica Pignatelli

Madre Erminia, animata da profonda fede, non si perse di coraggio e riuscì non solo a coinvolgere nuove vocazioni alcune del calibro di madre Bice (Luisa) Avallone, Lea Gubitosi o Maria (Angelica) Pignatelli, ma anche a non chiudersi all’accoglienza di chi come, suor Teresa Bastardi proveniva dal Carmelo soppresso di Castellammare.

Se individuava segni autentici di vocazione, pur nelle gravi difficoltà economiche in cui la comunità versava, non esitava ad accogliere anche ragazze prive di una dote adeguata per gli usi del tempo.

 

Notevole il profilo che traccia di lei il Commissario generale della Bruna, p. Andrea Ciampa, nel 1928:“Dal Capitolo Conventuale tenutosi nel 1908 nel quale fu eletta Priora e riconfermata nel 1911 e nel 1914 la Rev.da Madre Erminia M. Filiasi, attese le tristi vicende dei tempi, fino al 30.10.1928, non era stato più possibile celebrare il Regolare Capitolo. In tempi così difficili e burrascosi in cui la Rev. da Madre Filiasi si è trovata, per ben 20 anni, senza mai perdersi di coraggio, confidando solo nell’aiuto di Dio e della protezione della nostra cara Madre Maria del Carmelo, seppe così bene governare questa rispettabile Comunità, d’avere oggi la grande soddisfazione di vedere rifiorita la famiglia Religiosa. Quindi la Comunità tutta deve a Lei gratitudine e somma riconoscenza”. 

Croce di Lucca, chiesa di Napoli
Croce di Lucca, chiesa di Napoli

La sua opera di rifondatrice fu coronata dal rientro nell’Ordine Carmelitano della comunità monastica anche sotto il profilo giuridico (dopo le leggi di separazione del 1599), e finalmente già sessantenne, ebbe la possibilità di pronunciare i voti solenni il 10 Settembre 1922.

 

Si intuisce che simile tessitura esistenziale non poteva che sostanziarsi di un cammino di fede a tutta prova. Sempre il necrologio accenna con sobrietà a qualche esperienza spirituale di rilievo, a sfondo mariano, che avrebbe illuminato la madre nelle difficoltà attraversate, ma, al di là di tali eventi non ordinari, rimaneva la sua fedeltà alla celebrazione liturgica, la sua tenerezza particolare per l’Immacolata, la sua perseveranza nella preghiera silenziosa in coro, al mattino presto, fino alla giovane età di 82 anni. 

Carmelo S. Giuseppe di Fisciano
Carmelo S. Giuseppe di Fisciano

Dopo aver sperimentato la perdita della propria sede storica, la povertà di mezzi e di persone, un ultimo strappo le sarebbe stato richiesto con il trasferimento sotto i bombardamenti del secondo conflitto mondiale al monastero di Fisciano (17 Gennaio 1943) dove terminò la sua vita non certo facile, ma piena e densa nel servizio del Signore, il 3 Aprile 1946.

Eloquenti le parole, generalmente misurate, delle monache che la definiscono “riformatrice del suo Carmelo” e un’altra “S. M. Maddalena de’ Pazzi, quando era in coro”, come diffuso fosse il sentore di santità, attestato anche dalla comunità di Fisciano che l’ebbe ospite fino al termine della sua vita.

 

Non c’è stato il tempo e forse sono mancate le forze alle sue sorelle, nella difficile ripresa del monastero, per approfondire le ricerche e meglio valorizzare questa figura centrale nella vita della Croce di Lucca. 

Madre Erminia Filiasi - Carmelo della S. Croce di Lucca
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Le Lettere della Beata Maria Bagnesi - 2022
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GIORGIO LA PIRA, Lettere al Carmelo di S. Maria Maddalena de' Pazzi - 2022

prefazione di A. Pancaldo

 

Nuova Antologia delle parole di Santa M. Maddalena de' Pazzi - 2021 Prefazione G. Betori
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