Reliquia di M. Maria Grazia Pazzi
Reliquia di M. Maria Grazia Pazzi
Firenze, Carmelo a S. Frediano
Firenze, Carmelo a S. Frediano

Madre MARIA GRAZIA PAZZI

  1586-1656

 

Maria de' Pazzi , poi suor Maria Grazia, nacque da Geri, fratello maggiore di S. Maddalena, e da Ippolita Nasi.

Avendo superato molte contrarietà per il suo ingresso al Carmelo di San Frediano, sia da parte dei genitori, quanto del cardinale di Firenze, che non voleva troppe persone appartenenti alla stessa famiglia nello stesso monastero, la giovane fiorentina fu ricevuta l'11 novembre 1600.

 

Il p. Cepari, che la conosceva e l'aveva già seguita,pronunciò alla grata, un sermone rimasto celebre, con grandi complimenti per la nuova postulante, ma che sollevò non poche resistenze in qualche animo e, forse, pure qualche gelosia.

 

Finché visse la Santa, l'armonia sembrò regnare. Ma dopo sorsero gravi difficoltà, tanto che, per un motivo sconosciuto, sotto il priorato di madre Pacifica del Tovaglia  con l'assenso del superiore del tempo, d. Vincenzo Puccini, a Suor M. Grazia fu tolto il velo nero di monaca corista e per almeno cinque anni fu costretta a svolgere i lavori pesanti di conversa, continuando, però, a frequentare il coro, a svegliare le monache senza poter prendere parte al capitolo. Si trattava di una penitenza molto severa.

 

E, per circa un decennio, non esercitò alcun ufficio di rilievo, esclusa persino dalle testimonianze necessarie per il processo della zia. E' ovvio che in simile contesto, attraversò molte tentazioni e prove di spirito. Che non si sia trattato di una mancanza contro la morale lo dice il fatto che, in seguito, fu eletta più volte maestra (1616), priora della comunità a partire dal 1625 e poi fondatrice del Carmelo di Roma detto delle Barberine.

 

Borgo Pinti
Borgo Pinti

Nel 1628 guidò l'esodo delle carmelitane da Borgo S. Frediano a Borgo Pinti, costituendo una delle colonne nella storia della Comunità fiorentina.
Anche in seguito, purtroppo, ebbe a soffrire di deposizioni
di monache a lei assai contrarie. Ma in compenso, alcune sorelle ebbero di lei ben altra opinione.

 

Nella biografia di suor Maria Sommai si riporta:

«Le sorelle dolenti stavano a pregarla, acciò chiedesse la sanità, e la vita per se, rispondeva, (e l'aveva anco detto un anno innanzi) io ho fatto quello dovevo fare, non da me, ma da suor Maria Grazia vuole Dio si operi in questo luogo e lei è quella che ha da fare, io ho fatto quello potevo».

 

Simile il parere di madre Vangelista: «segretissima di lode, ma ad ogni modo per il concetto sommo, che aveva di detta madre suor Maria Grazia, in più occasioni, quando era maestra di novizie disse alle grate, come era nipote della Santa e la somigliava ancora, non solo nel volto, che pure anche questa c'era, ma nella virtù e santità, soggiungendo non dico nelle grazie singolari, che Dio alla Santa concesse per evidenza maggiore, ma dico della bontà e virtù seria, sicché è sua nipote secondo la carne, ma molto di più nello spirito».

Madre Maria Grazia, spirò il 21 settembre 1656.


(La sua biografia e i suoi Detti sono riportati in  S. MARIA MADDALENA DI FIRENZE, Detti e Preghiere nella testimonianza delle prime sorelle, C. Vasciaveo (ed.), Firenze 2009, 216-228) .

 

 

 

La cintura di Madre M. Grazia
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